Un tema molto delicato trattato in chiave musicale e cantato al pubblico di Sanremo, Levante si è vestita delle sue fragilità e le ha cantate senza alcun timore mettendosi in gioco così come solo una mamma è in grado di fare.
La settantatreesima edizione del Festival di Sanremo vede le donne maggiormente protagonista rispetto agli anni precedenti, le quali hanno deciso di portare sul palco dell’Ariston la loro vita, la difficoltà legata alle semplici azioni quotidiane senza più nascondere paura, rabbia ed emozioni varie.
Un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo è rappresentato dal monologo di Chiara Ferragni, la quale non ha nascosto le difficoltà legate all’essere una mamma e una donna in carriera in un mondo che ancora vede la donna principalmente nel suo ruolo di madre nel momento in cui decide di mettere al mondo dei figli, Levante invece ha deciso di portare sul palco dell’Ariston un altro aspetto della maternità, legato ad una sofferenza che spesso non viene capita… ovvero la depressione post parto.
Levante porta la depressione post partum all’Ariston
Vivo non è una semplice canzone, ma un inno alla vita e il desiderio di essere ascoltata, compresa, consolata e aiutata… il lato buio della maternità del quale spesso tutt’oggi si parla troppo poco, ovvero la depressione post partum.
Un dolore indescrivibile, ma che Levante ha tradotto in musica parlando di un buio momento arrivato insieme a quella che è tuttora la gioia più grande della vita della cantante… ovvero la sua prima bambina nata ho meno di un anno fa.
Un dolore legato alla depressione Post partum che lei descrive perfettamente nella seguente strofa:
«O sorrido o piango
Non so fare altro»
Mi emoziono con poco
Gioco ancora col fuoco
Bacio rime, bacio bene, ti bacio dopo.
Ho sorriso tanto
Dentro a questo pianto (…).
Levante, dunque, insieme al coraggio e a grandissimo amore che è proprio per la propria figlia ha deciso di cantare al cuore di tutti e soprattutto a quello delle mamme che continuano a combattere e che in passato hanno combattuto con questo forte senso di colpa e dolore, la paura di non sentirsi in grado del ruolo del quale sono state rivestite e di non saper prendersi cura dei propri figli provando un forte senso di vergogna.
I dati allarmanti della depressione post partum
La cantante Levante ha quindi acceso i riflettori su un tema che tutti conoscono ma del quale tuttora si parla troppo poco, ovvero la depressione post partum che si presenta quasi sempre due settimane dopo il parto e che rientra nei criteri di una depressione maggiore, la quale può evolversi i modi preoccupanti e che può dare risvolti tragici. È necessario ricordare che la depressione post partum si presenta con sbalzi d’umore rapidi, tristezza estrema, il sonno insonnia, perdita dell’appetito o iperfagia, manche con eccessive preoccupazioni o noncuranza rivolte al proprio bambino e tanto altro ancora.
Secondo i dati forniti dal Ministero della salute sembrerebbe che la depressione post partum colpisca con vari livelli di gravità cerca il 12% delle mamme, con episodi che variano dai due ai sei mesi. L’appello rivolta a tutte le famiglie è quello di non abbandonare mai una donna che è da poco è diventata mamma, non importa che sia la prima volta o no, ma fare in modo che le donne non avvertano mai il senso di solitudine e inadeguatezza al proprio ruolo, porgendo la mano ogni volta che hanno davvero bisogno d’aiuto… un urlo di dolore che oggi si rispecchia appunto nella canzone di Levante.