Le famiglie con i bambini piccoli possono tirare un sospiro di sollievo: è stato, infatti, riconfermato per il 2023 il bonus per l’asilo nido.
È con questa tantum che il Governo ha scelto di venire in aiuto a quei genitori che non hanno sufficienti risorse economiche per permettersi di assistere i propri figli piccoli e sono costretti a rivolgersi ai nonni, quando ne hanno la possibilità. In alternativa, le famiglie rinunciano ad avere figli o a uno stipendio in più in casa: e spesso sono le donne che lasciano il lavoro. Una manovra questa che riguarda tutti i bambini in età di asilo nido: ovvero anche quelli impossibilitati ad andare a scuola perché malati.
In questo modo, anche le mamme potranno andare a lavoro mentre i loro figli saranno accuditi da personale qualificato. Questo è quindi anche un primo incentivo a cercare di far aumentare la natalità nel nostro paese o, almeno, una prima mossa verso una politica che possa essere più vicina alle donne cercando di evitare di farle scegliere tra l’essere madre e lavoratrice. Una manovra questa che, oltre ad aiutare le famiglie e gli stessi bambini, punta a creare posti di lavoro nel settore educativo e a permettere alle donne di essere indipendenti economicamente.
Una mossa questa dell’attuale Governo guidato dalla Presidente Giorgia Meloni che va anche verso il contrasto della lotto alla violenza di genere all’interno delle famiglie. Permettendo alle donne di lavorare, infatti, gli si da la possibilità di instaurare relazioni sociali esterne al loro nucleo familiare e le si rende economicamente indipendenti. Avere un proprio stipendio è, infatti, fondamentale per una donna vittima di violenza intrafamiliare che decide e ha la forza di uscire dal contesto di violenza di cui è vittima denunciando. Vediamo, quindi, in che cosa consiste questo bonus e chi ne ha diritto.
Anche per l’anno entrante è arrivo quindi il bonus nido. Nel dettaglio, si tratta di un rimborso spese che viene elargito alle famiglie per il pagamento della somma delle rette degli asili nido sia, che i bambini frequentino istituti pubblici che privati.
Questo bonus non è quindi rientrato all’interno dell’assegno unico a differenza del bonus bebè e delle detrazioni per i figli a carico fino ai 21 anni. La brutta notizia è che pare che i fondi stanziati per il 2022 non sembra siano stati sufficienti a soddisfare tutte le richieste. Anche per il 2023 sono quindi previsti 552 milioni di euro, basteranno? Questa è una misura strutturale quindi non necessita di rinnovi annuali, ma saranno fatti altri interventi a sostegno di questo bonus?
La domanda per accedere al bonus nido va presentata all’INPS via web accedendo alla piattaforma del suffetto ente. La procedura è semplice: basta, infatti, cliccare sull’icona “Bonus nido e supporto domiciliare” e poi seguire la procedura guidata.
Ogni famiglia che farà richiesta per questo bonus riceverà un rimborso in base alla sua dichiarazione ISEE. Più precisamente si tratta di 1.500 euro per un una famiglia con ISEE che supera i 40.00 euro, di 2.500 euro se l’ISEE della famiglia è compreso tra i 25.000 euro e i 40.000 euro, di 3.000 euro se l’ISEE della famiglia è sotto ai 25.000 euro.
Questo bonus è diretto ad aiutare tutti quei bambini che per età hanno diritto a frequentare l’asilo nido. Quei piccoli che per patologie croniche non possano usufruire della possibilità dell’asilo nido possono comunque riceverlo in base al reddito ISEE della loro famiglia. Basterà che i genitori nella richiesta presentata alleghino un certificato in corso di validità del pediatra dove viene specificato che nell’anno in corso il piccolo è impossibilitato a frequentare gli asili nido.
In questo caso i genitori potranno spendere questo aiuto economico statale per avere presso il proprio domicilio personale qualificato nell’assistenza del piccolo.