La figlia di Gigi Proietti, Carlotta, racconta com’è cambiata la sua vita dopo la scomparsa del padre e qual è la sua eredità.
Ci sono personaggi che diventano talmente tanto grandi da superare la condizione di semplici persone. E’ il potere della televisione e dello spettacolo, strumenti di congiunzione tra gli artisti ed il pubblico, canali in cui fare fluire l’arte e tramite i quali veicolare i messaggi e le emozioni che quest’arte vuole comunicare. In questo processo di scambio e condivisione, ci sono degli artisti che sono in grado di unire le persone e al tempo stesso di rappresentarle in un modo così veritiero da diventare uno di famiglia, un amico fraterno, un idolo.
La figura di questi personaggi diventa più grande della persona, trascende la semplice condizione umana e viene mitizzata. Lo sanno bene alcuni grandi atleti come Valentino Rossi o Michael Jordan, lo aveva capito bene anche Diego Armando Maradona. Il popolo si rivede in queste figure, si appoggia a loro nei momenti di difficoltà, trova in loro e nelle loro opera conforto. Così, quando questi personaggi iconici vanno in cielo, il pubblico che a loro deve così tanto si riversa in strada e li omaggia, li ringrazia per essere stati anche inconsapevolmente d’aiuto.
Fenomeni di questo tipo si sono verificati in Italia in tre occasioni differenti negli ultimi anni. La prima è stata quando è morto Fabrizio Frizzi, la seconda quando poco dopo è scomparsa l’amatissima Nadia Toffa e più di recente, due anni fa, quando se n’è andato Gigi Proietti. Gli italiani hanno mostrato loro affetto, riconoscenza e vicinanza. Sentimenti che sono poi stati rivolti anche ai loro familiari, nei mesi e negli anni successivi alla morte dei loro idoli.
Gigi Proietti, il ricordo della figlia Carlotta e quel dolore che non va mai via
Di quell’affetto incredibile è stato chiesto a Carlotta, la figlia di Gigi, da ‘Diva e Donna‘ in occasione del secondo anniversario della scomparsa del grande attore. L’erede di Gigi, oggi anche a teatro con la commedia che proprio papà desiderava riportare sul palco (Pippi Calzelunghe), ha spiegato di essere rimasta sorpresa e travolta da questo affetto e che le ha fatto capire quanto fosse stato importante il padre per il suo pubblico: “Mi ha molto colpito l’affetto delle persone, del pubblico. E’ stato qualcosa di impressionante, che dura tutt’ora. A volte questo amore può essere stressante e stancante, ma è l’amore che papà si è guadagnato e che adesso arriva a noi. E’ un amore enorme, difficile anche da quantificare”.
Un affetto che sicuramente ha aiutato Carlotta la madre e la sorella ad andare avanti, ma che chiaramente non ha cancellato il dolore per la sua scomparsa: “Mi manca moltissimo, è un dolore che non passa mai. Il lutto è una cosa nuova: speravo che migliorasse, invece peggiora, è un sentimento attivo. E’ stata una scoperta dolorosa”. Probabilmente proprio per questo ha deciso di portare avanti il sogno del padre di riportare in scena Pippi Calzelunghe e che coltiva il sogno di lavorare in un teatro stabile, dove mandare avanti la sua attività teatrale, una casa professionale.